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King rende omaggio al Navitimer di Breitling orologi replica

Quando pensi al concetto di orologio da pilota, ci sono forse una manciata di orologi replica classici che si qualificano immediatamente. Il Navitimer di Breitling è senza dubbio uno di questi.
Progettato per l’organizzazione AOPA (Aircraft Owners & Pilots Associates) nel 1952 e lanciato come cronografo ufficiale AOPA nel 1954, il modello è stato appositamente progettato e progettato per ogni esigenza che un pilota potesse immaginare a metà degli anni ’50. Inizialmente era prodotto con il movimento cronografo esterno Valjoux 72 (uno dei più apprezzati nel settore tra gli anni ’50 e ’70), e già nella versione originale il quadrante era dotato di scale per la lettura, ad esempio, della velocità. La cassa era di circa 40 mm, che era considerata grande per il periodo, il tutto per massimizzare la leggibilità.

breitling replica
Il Navitimer Cosmonaute 41 è un modello tributo all’orologio di Scott Carpenter del 1962, il primo orologio da polso svizzero nello spazio. SEK 119.000.
Una pietra miliare per il modello che pochi conoscono è che il Breitling replica Navitimer è stato il primo cronografo svizzero ad essere indossato al polso nello spazio. Ciò accadde il 24 maggio 1962 quando Scott Carpenter su Mercury-Atlas 7 fece il giro della Terra tre volte.
L’orologio di Carpenter era un ordine speciale in cui il quadrante è stato aggiornato con un display di 24 ore per rendere più facile distinguere il giorno dalla notte nell’oscurità dello spazio. Breitling ha recentemente lanciato un modello commemorativo di quel particolare imitazioni orologi in 362 esemplari per celebrare il 60° anniversario di questo evento. Il successivo grande cambio generazionale nella storia del modello avviene un anno dopo, nel 1963, quando i registri del cronografo e il disco girevole sul bordo esterno del quadrante diventano bianchi a contrasto per aumentare ulteriormente la leggibilità. Un design che vediamo in diverse versioni del Navitimer fino ad oggi.
A partire dagli anni ’60, il modello ha subito una serie di passaggi generazionali entusiasmanti e tipici dell’epoca, come la tecnologia elettronica a LED nel 1977 nella ref. 9106 alle opere proprietarie B01 e B02 dell’odierna collezione.